SDS OUTDOOR – VIAGGIO DI STUDIO NEL BELÌCE
Da venerdì 26 a domenica 28 maggio 2023, gli studenti dei Laboratori di “Progettazione sulla Preesistenza e di Architettura degli Interni”, dei Laboratori di “Progettazione del Paesaggio”, del Laboratorio di Progettazione 2 e di “Historical Building Preservation”, del Corso di Laurea in Architettura della SDS di Siracusa, hanno partecipato, ad un viaggio di studio nella Valle del Belìce, nei centri colpiti dai terremoti del 1968 e nei siti archeologici di Selinunte, delle Cave di Cusa e di Segesta. Gli studenti partecipanti al viaggio sono stati accompagnati, oltre che dai docenti organizzatori (il Prof. Carlo Palazzolo e il Prof. Luigi Pellegrino), anche dalla Prof.ssa Caterina Carocci, dal Prof. Fabrizio Foti e dal Prof. Gianfranco Gianfriddo.
Molti sono stati i luoghi visitati nei tre giorni del viaggio:
- Poggioreale vecchia e Poggioreale nuova, i ruderi della città abbandonata di Salaparuta, il Cretto di Gibellina, opera di Alberto Burri (26/05);
- Gibellina Nuova, con le sue architetture più rappresentative, come la Masseria Di Stefano sede della Fondazione Orestiadi di Roberto Collovà, la Chiesa di Ludovico Quaroni, il Museo-Palazzo Di Lorenzo di Francesco Venezia, le piazze e le case di Purini-Thermes, l’edificio di abitazioni in linea di Ungers (27/05);
- Salemi, con il teatrino di Francesco venezia, Roberto Collovà e Marcella Aprile, gli interventi urbani e sui ruderi della cattedrale di Siza e Collovà (27/05);
- Il Sito delle Cave di Cusa, il Parco Archeologico di Selinunte e il Parco Archeologico di Segesta (28/05).
Lo scopo del viaggio è stato riflettere sulle relazioni tra le differenti archeologie, le architetture e le città, tra abbandono e ricostruzione, tra rovine e incompiuti, per maturare considerazioni critiche sugli effetti a lungo termine delle scelte politiche adottate nelle ricostruzioni del Belìce, del loro impatto socio-economico sulle comunità colpite dai terremoti del 1968 e sulle architetture che hanno connotato, positivamente o negativamente, la lunga stagione di ricostruzione post-sisma. Ma anche sul ruolo dell’arte nel risarcimento sociale delle comunità e sul trasferimento di senso e di valori, tra ordini dell’antico e ordini del nuovo, tra rovina e architettura.